During our visit to Lanzarote’s annual enogastronomic festival, Saborea Lanzarote, we had the pleasure of meeting Cristian and Irene, two charming writers and wine connoisseurs for Italian wine blog, Il Nomade Di Vino.
Following, is an extraordinary article in which they explain our elaboration process, as well as a detailed tasting note for both our fruity and dry Platé varieties. Enjoy!
L’unico frutto dell’amor…diventa vino!
Ebbene sì, oggi vi vogliamo parlare di una scoperta che abbiamo fatto partecipando a Saborea Lanzarote, la rassegna enogastronomica che tutti gli anni si tiene a Teguise, l’antica capitale di Lanzarote.
Cosa abbiamo scoperto? Il “vino de platano”, ovvero il vino di banana della bodega Platé.
Carlos Guevara, il simpatico e disponibile ideatore del primo e finora unico vino di banana, ci ha spiegato che il procedimento per ottenere questo vino è identico a quello tradizionale: si selezionano le banane, esclusivamente IGP e provenienti dalle Canarie, e si scelgono solo quelle al giusto punto di maturazione, dopodiché si sbucciano e si passano in un macchinario che trita la polpa finemente. A questo punto la polpa viene messa in contenitori di acciaio inox (gli stessi che si usano con l’uva) e parte la fermentazione, grazie all’aggiunta dei lieviti (proprio come per il vino di uva).
Una volta raggiunto il giusto grado di fermentazione, si procede con la chiarifica e successivamente si passa all’imbottigliamento; alla fine, il tempo trascorso tra quando la banana entra in cantina a quando esce sotto forma di vino in bottiglia non supera mai i quattro mesi.
A noi è sembrata un’idea geniale, anche se all’inizio la perplessità era legata soprattutto al fatto che una banana possa contenere acqua. Ma Carlos ci ha prontamente spiegato che ogni banana può contenere tra il 75 e l’80% di acqua.
Siamo quindi passati all’assaggio del vino di banana (al momento sono di due tipi, una versione più dolce ed una più secca) e qui la sorpresa è stata enorme. Vi dimenticherete quasi subito da dove arrivano questi vini, perché sono in tutto e per tutto vini da degustare in ogni loro componente: dal colore giallo paglierino con dei bei riflessi verdognoli ma appena accennati, i sentori di frutta tropicale (mango e ananas) ma anche di mela, un leggerissimo e piacevole aroma di banana, fino ad arrivare ai più complessi aromi di pasticceria.
Come dicevamo, in bocca uno è leggermente più dolce, ma non stucchevole, mentre l’altro risulta più secco; sono entrambi freschi e con un’acidità gradevole e che li rendono ottimi compagni dei vostri aperitivi, ma anche di risotti o piatti di pesce alla griglia.
La cosa che ci ha sorpreso è che alla fine questi sono vini strutturati e con una caratteristica complessità, un loro carattere e un’identità ben definita, che li rendono differenti dal classico vino di uva ma che allo stesso tempo permettono di considerarli vino a tutti gli effetti, ideali per essere degustati da soli o accompagnandoli a qualche pietanza.
Ma la loro produzione non si ferma al vino di banana, visto che producono anche dell’ottimo aceto di banana (vinagre de platano) così come varie creme di aceto di banana, mora, mango e peperone rosso, uno più buono dell’altro, perfetti per le insalate o da gustare semplicemente sopra una fetta di pane.
Insomma, possiamo considerare Platé una entusiasmante e sorprendente scoperta e da parte nostra il consiglio per chi si trova a Tenerife di inserire nel suo itinerario enoturistico questa bellissima realtà frutto dell’ingegno e del lavoro di Carlos Guevara e Cristian Ramos.
A presto con altre entusiasmanti scoperte enogastronomiche!
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